UNIGRAFICA SRL
Ci siamo appoggiati al team di esperti “I tuoi consulenti” di 51SRL per ottenere la certificazione ISO9001: l’obiettivo è stato centrato con successo e soddisfazione a 360 gradi!
Antonella Andreoni

Ci siamo appoggiati al team di esperti “I tuoi consulenti” di 51SRL per ottenere la certificazione ISO9001: l’obiettivo è stato centrato con successo e soddisfazione a 360 gradi!
Antonella Andreoni
“Abbiamo chiesto l’intervento di Fabio Genellina e Marico Maccarini per avere supporto sulle problematiche hardware e software ed hanno dimostrato di avere professionalità, rapidità nell’intervento e capacità di problem solving. Siamo molto soddisfatti.”
Valerio Grisetti
IT Manager
“Abbiamo richiesto l’intervento per migliorare i processi in ottica Lean Management. Mi ha soddisfatto molto l’approccio collaborativo adottato dai consulenti, che ha favorito il coinvolgimento attivo del team. Tutti si sono sentiti parte del cambiamento e questo ha aumentato l’efficacia del progetto”.
Sara Ferrarini
HR Manager
“Sono completamente soddisfatta dell’approccio e competenza in materia di Fabio Genellina nell’ambito della consulenza finanziaria che ho richiesto.”
Erika Delfi
CEO A&A Sas
“Ho partecipato al PERCORSO DI ACCELERAZIONE MANAGERIALE E GUIDA AZIENDALE con Fabio Genellina e mi ha molto soddisfatto l’organizzazione, la preparazione del consulente, la chiarezza, il materiale disponibile, la concretezza, la capacità di ascolto, l’attenzione ai bisogni dei partecipanti”.
Redaelli Maria Enrica
Impiegata Amministrativa
In un interessante articolo apparso su “Il Sole 24 Ore” si analizza il vantaggio organizzativo che le differenze di genere (e non solo) riescono ad apportare. Il confronto e la condivisione di punti di vista, approcci e soluzioni che un team eterogeneo di persone può mettere sul tavolo è, sicuramente, un enorme beneficio rispetto all’accentramento decisionale: mettere in atto un cambiamento che porti dall’uno a molti è un percorso in salita ricco di ostacoli.
La maggior parte delle PMI è strutturata in modo piramidale: è molto più comodo concentrare su un unica figura l’onere di scegliere (e, di conseguenza, la colpa di un errore); in modo simmetrico, però, diventa altrettanto difficile per quella persona, una volta innescato il cambiamento, lasciare che siano altri a proporre e rimanere in secondo piano, attendendo i risultati.
Il “board” che guida l’azienda deve organizzarsi periodicamente per avere una visione a 360° di ciò che succede e deve saper parlare di strategia a medio-lungo termine senza tralasciare la quotidianità, ma scindendo in modo netto i momenti di discussione.
In quella tavola rotonda, tutti sono uguali e liberi di esprimere la propria opinione che deve essere accolta e discussa senza preconcetti. Visioni diverse, possono portare a scelte più efficaci perchè analizzano punti di vista spesso sottovalutati o ritenuti poco impattanti.
Questo vale soprattutto nella gestione delle persone, che sono il vero capitale aziendale. La gestione “combinata” del personale porta vantaggi competitivi e, sempre più spesso, una maggiore valorizzazione delle competenze.
Creare collaborazione significa individuare un obiettivo comune per tutti, condiviso, a cui tutti aspirano in egual maniera e, pur con punti di vista diversi, tutti vogliono raggiungere apportando, ognuno per la propria area, l’aiuto necessario a tutto il team.
Una squadra di calcio, di pallavolo, basket, ciclismo, una cordata di alpinisti: sono tutti esempi che possono essere presi a modello.
La difficoltà vera è plasmare quel modello in ambito aziendale: è facile sentirsi parte di una squadra nello sport, più difficile “far parte” (o “sentirsi parte”) della stessa azienda.
Noi possiamo aiutarvi a costruire la squadra!
Durante le sessioni di consulenza, mi scontro con questo problema quotidianamente. Un gruppo di persone che deve lavorare insieme ma che non è una squadra.
Fare squadra significa accettare ruoli diversi, opinioni diverse e capacità diverse.
Significa crescere e far crescere. Significa avere un metodo oggettivo di valutazione che si applica a tutti e che possa valorizzare in maniera equa ogni figura.
Significa condividere ed aiutare. Ma anche lasciare spazio agli altri.
Questa è la cosa più complessa: se uno è più bravo, mi ruba il lavoro. Se viene ascoltato, mi mette in ombra. Lui non capisce niente, io invece ho la verità in mano.
Se sei bravo, l’azienda saprà valorizzarti.
Voi come vi comportate?
La certificazione ISO 9001 rappresenta un punto di riferimento per le aziende che vogliono garantire standard di qualità elevati e migliorare continuamente le proprie performance. Tuttavia, per ottenere il massimo beneficio da questa certificazione, è fondamentale integrarla con un’accurata analisi dei processi e, se necessario, con una ristrutturazione aziendale.
L’analisi dei processi è un’attività cruciale per comprendere il funzionamento dell’azienda, individuare inefficienze e ottimizzare le operazioni. La certificazione ISO 9001 richiede un approccio basato sulla gestione per processi, il che significa che l’azienda deve:
Senza un’adeguata analisi, l’ISO 9001 rischia di rimanere un mero adempimento burocratico, piuttosto che uno strumento di crescita reale.
Quando l’analisi dei processi evidenzia inefficienze strutturali, diventa necessaria una ristrutturazione aziendale. Questa può riguardare diversi aspetti, tra cui:
Integrare la ristrutturazione aziendale con la certificazione ISO 9001 permette di garantire che i cambiamenti siano sostenibili e orientati alla qualità, evitando il rischio di interventi isolati e poco efficaci.
La certificazione ISO 9001, l’analisi dei processi e la ristrutturazione aziendale non devono essere visti come elementi separati, ma come componenti di un sistema integrato di miglioramento continuo. L’analisi aiuta a identificare le aree di intervento, la ristrutturazione apporta i cambiamenti necessari e l’ISO 9001 assicura che tutto sia documentato e monitorato nel tempo. Questo approccio permette all’azienda di:
In conclusione, integrare la certificazione ISO 9001 con l’analisi dei processi e la ristrutturazione aziendale non solo migliora la qualità e l’efficienza, ma crea anche le basi per un successo duraturo e sostenibile.
In un contesto economico globale caratterizzato da rapidi cambiamenti, incertezza e una crescente complessità dei mercati, la capacità di pianificare in modo attendibile le vendite e i costi non è mai stata così cruciale. Le imprese oggi devono affrontare sfide che richiedono precisione, flessibilità e lungimiranza, elementi che solo un budget accurato può fornire.
Perché il budget è fondamentale?
Il budget di vendita e dei costi rappresenta la bussola strategica di un’azienda. Esso non solo consente di prevedere entrate e uscite, ma aiuta anche a identificare opportunità e rischi, permettendo di pianificare interventi correttivi prima che emergano problemi significativi. A differenza del passato, quando i mercati erano relativamente stabili, oggi le imprese devono fare i conti con fattori quali:
I vantaggi di un budget attendibile
Un budget accurato offre numerosi vantaggi competitivi:
Sfide nella creazione di un budget oggi
Creare un budget attendibile richiede competenze specifiche, strumenti avanzati e un approccio strategico. Le principali difficoltà includono:
Conclusione Oggi più che mai, il budget di vendita e dei costi non è solo uno strumento finanziario, ma un vero e proprio pilastro della strategia aziendale. Le imprese che investono nella capacità di creare previsioni attendibili possono non solo sopravvivere, ma prosperare in un ambiente economico in continua trasformazione. Ignorare questa necessità significa esporsi a rischi inutili, perdere competitività e, nei casi peggiori, compromettere la propria sostenibilità a lungo termine.
Qualche tempo fa mi trovavo nella zona di Sondrio e, sfortunatamente, ho forato una gomma.
Essendo ormai ora di pranzo, ho tentato di vedere se, nella zona, ci fosse un gommista che potesse ripararmi la gomma per poter tornare a casa. Cercando su Google Maps, ho trovato, a poco meno di tre km da dove mi trovavo, un’officina che faceva proprio al caso mio.
Bene: il sito indicava l’apertura alle 13.30, quindi ho pensato di portarmi in zona ed attendere pazientemente.
Una volta arrivato nel cortile mi aspettava un’attesa di circa mezz’ora ma ho trovato le saracinesche per metà aperte: subito è uscito un addetto chiedendomi quale problema avessi.
Spiegatogli l’accaduto mi ha chiesto di aspettare un momento; lui è rientrato ed ha aperto i portoni mentre un collega mi ha fatto spostare l’auto posizionandola all’ingresso. Mentre l’operatore smontava la mia gomma, mi ha chiesto quando mi fossi accorto della foratura per valutare l’eventuale danno. Successivamente, effettuata la riparazione, mi ha spiegato che avrebbe controllato tutte e quattro le gomme e la loro pressione in modo da assicurarsi che tutto fosse corretto, visto che ero passato sui detriti di un incidente da poco accaduto. A questo punto si è recato all’interno dell’officina per recuperare un coprisedile spiegandomi che avrebbe dovuto salire in auto per effettuare il reset del sistema di controllo della pressione.
Terminati tutti i lavori in un tempo inferiore ai quindici minuti, mi ha accompagnato in ufficio per il pagamento della prestazione. Il responsabile, dopo aver provveduto all’incasso, mi ha accompagnato alla mia auto augurandomi buon viaggio. L’addetto, salutandomi, mi ha chiesto se avessi già pranzato. Al mio diniego, mi ha indicato un posto lì vicino dove avrei potuto mangiare qualcosa, augurandomi anche lui un buon rientro.
Tenendo presente che:
– per loro, sono stato un avventore occasionale che, molto probabilmente, non avrebbero mai più rivisto
– ho richiesto una prestazione di poco valore
– sono arrivato in un orario di chiusura “disturbando” la loro pausa
ho ricevuto un trattamento di una cortesia che stento a trovare in luoghi molto più famigliari e che visito con maggiore frequenza; una professionalità molto rara: non sapendo chi io fossi, mi è stato spiegato nel dettaglio l’intervento e le motivazioni; un approccio ed attenzione verso il cliente degno di un commerciale navigato e, non da ultimo, una gentilezza e un servizio impeccabili.
Il lavoro, se ti piace, se ti soddisfa, se ti gratifica, se viene fatto con passione, porta dei risultati. In questa piccola officina gestita da un team di “under trenta” si può imparare molto di più che in un corso di tecniche di vendita, gestione del cliente e gestione delle persone.
Davvero bravi.
Durante una survey sul clima aziendale, le 6 qualità più apprezzate dai dipendenti di un’azienda sono state:
Posso assentarmi dal lavoro quando peso di averne bisogno
Apprezzo il modo in cui contribuiamo alla comunità
In questa azienda vengono assunte persone in sintonia con i nostri valori e la nostra cultura organizzativa
Quando una persona è assunta, viene fatta sentire la benvenuta
Nella mia azienda riusciamo a fare gruppo anche lavorando in smart working
Sono orgogliosa/o di dire che lavoro per questa azienda
Occorre promuovere un modello culturale di organizzazione aziendale positiva, basato sulla felicità dei propri dipendenti. La felicità deve essere trattata come una competenza che, come tale, può essere acquisita e allenata. Un ambiente di lavoro positivo infatti stimola innovazione, creatività e favorisce la produttività.
Le iniziative aziendali vanno rivolte verso il prendersi cura della persona a 360°.
Deve essere salvaguardato il benessere della mente (richiesta, peraltro, supportata anche dal D.Lgs 81/08) attraverso la possibilità di poter ricevere supporto nella soluzione di problemi personali (contrariamente alla massima “i problemi personali fuori dall’ambiente lavorativo”).
Si deve spingere verso il benessere del corpo, per esempio con iniziative che incentivano il movimento e la consapevolezza di un corretto stile di vita: ciò può creare anche coesione tra i dipendenti, integrando attività di team building.
Un programma di welfare associa l’attenzione agli aspetti retributivi ad un pacchetto di servizi che ciascun dipendente può scegliere in base alle proprie esigenze.
Le iniziative mirate a favorire la conciliazione tra vita professionale e personale come l’orario di ingresso flessibile, la possibilità di lavorare in smart-working, il permesso retribuito nel giorno del compleanno, i permessi di paternità e di malattia dei figli (in aggiunta a quanto previsto dalla legge), e permessi legati ad attività di volontariato, sono tutti incentivi che spingono i dipendenti ad un’affezione verso l’ambiente lavorativo, perché sentito come parte integrante della vita e non con necessità di sopravvivenza.