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Archivio: 27 Giugno 2024

Uno a molti

Il sistema ERP (Enterprise Resource Planning) è, spesso, una scelta difficile. Sul mercato ci sono vari software che sono specializzati in settori specifici della gestione aziendale, dalle risorse umane, alla produzione, al magazzino, ai trasporti.

Un ERP integrato offre numerosi vantaggi rispetto all’uso di diversi software separati:

  1. Efficienza operativa:
    • Centralizzazione dei dati: Con un ERP integrato, tutte le informazioni aziendali sono conservate in un unico database. Questo elimina la necessità di inserire i dati più volte in sistemi diversi, riducendo il rischio di errori e duplicazioni.
    • Automazione dei processi: Molte operazioni ripetitive possono essere automatizzate, liberando tempo prezioso per i dipendenti e migliorando l’efficienza complessiva.
  2. Visibilità e controllo:
    • Accesso in tempo reale: Un ERP fornisce una panoramica in tempo reale delle operazioni aziendali, consentendo una migliore gestione e decisioni più informate.
    • Rapporti e analisi: Gli strumenti di reportistica integrati permettono di generare facilmente report dettagliati su vari aspetti dell’attività, aiutando a identificare aree di miglioramento e a monitorare le prestazioni.
  3. Miglioramento della comunicazione:
    • Condivisione delle informazioni: Tutti i dipartimenti accedono alle stesse informazioni aggiornate, riducendo i silos informativi e migliorando la collaborazione.
    • Flussi di lavoro integrati: I processi aziendali che coinvolgono più dipartimenti possono essere gestiti in modo più fluido e coordinato grazie a flussi di lavoro integrati.
  4. Riduzione dei costi:
    • Costi di licenza e manutenzione: Utilizzare un solo sistema ERP significa avere un unico contratto di licenza e manutenzione, riducendo i costi associati alla gestione di più software.
    • Formazione semplificata: Con un’unica piattaforma, la formazione del personale è più semplice e meno costosa, poiché non è necessario formare i dipendenti su diversi sistemi.
  5. Scalabilità:
    • Adattabilità: Un ERP può essere facilmente adattato alle esigenze in crescita dell’azienda, aggiungendo nuovi moduli o funzionalità senza dover cambiare sistema.
    • Integrazione di nuove tecnologie: Gli ERP moderni sono progettati per integrarsi con nuove tecnologie e strumenti, permettendo all’azienda di rimanere competitiva e innovativa.
  6. Conformità normativa:
    • Gestione delle normative: Gli ERP includono spesso funzionalità per la gestione della conformità alle normative locali e internazionali, semplificando il rispetto delle leggi e dei regolamenti.
    • Audit e tracciabilità: Un ERP integrato facilita gli audit interni ed esterni grazie alla tracciabilità completa dei dati e delle operazioni aziendali.

In sintesi, un ERP integrato non solo ottimizza le operazioni quotidiane dell’azienda, ma fornisce anche una base solida per la crescita futura, migliorando la collaborazione, riducendo i costi e garantendo la conformità normativa.

E voi quali software utilizzate?

Lezioni da apprendere e tenere sempre ben presenti!

Recentemente mi sono imbattuto, da appassionato di auto, in un articolo nel quale si descriveva la festa per i 60 anni di Lamborghini Automobili. Il succo della storia evidenziava che la Casa di Sant’Agata Bolognese fu fondata da Ferruccio Lamborghini come “rivincita” nei confronti di Enzo Ferrari. Un costruttore di trattori “contro” un costruttore di Supersportive per eccellenza.

L’impegno ed il duro lavoro, la volontà di riuscire, il credere in un’idea ed investire il proprio tempo in modo saggio ed oculato, possono aiutarci a portare avanti un progetto che sia anche ambizioso. E’ sempre bene non sottovalutare le proprie capacità e, più in generale, nessuno deve essere sottovalutato. Il fallimento è parte integrante della sfida. Non bisogna avere paura di fallire, ma occorre sapere bene come rimediare ed imparare dai propri errori, come fece Ferruccio Lamborghini. L’importante è non smettere di tentare.

Reinventarsi un lavoro perché ci si è trovati davanti alla chiusura dell’azienda è difficile ma non impossibile. Nel 2016 mi è successa una cosa simile e mi sono dovuto reiventare a 44 anni. Prima di me lo ha fatto mio suocero nel 2012 a 64 anni. L’età è solo un numero: Harland Sanders ed il suo socio Pete Harman hanno fondato la KFC (Kentucky Fried Chicken) a 65 anni. Il fondatore di Alibaba ha smesso di lavorare a 55 anni.

Enzo Ferrari non era un genio: se è sempre circondato di persone molto brave (spesso più brave di lui). Questo è un grande fattore di successo: avere le persone giuste con cui lavorare per crescere tutti insieme. Nel mio precedente impiego ho imparato che i concorrenti non devono per forza essere combattuti: a volte è meglio averli come alleati per rendere la competizione equilibrata.

Il mercato è in continua evoluzione ed è sempre più rapida e repentina: occorre guardare al progresso cercando di innovare e rinnovare le proprie strategie. Nokia e Blockbuster ci insegnano che, per rimanere competitivi, il cambiamento è obbligatorio. Occorre prendersi dei rischi ed accettare le trasformazioni, facendole proprie.

L’intelligenza artificiale, l’auto elettrica, il motore all’idrogeno, le batterie allo stato solido, il lavoro da remoto, la digitalizzazione sono le attuali rivoluzioni che ci obbligheranno ad adattarci alla novità.

Siamo pronti a queste nuove sfide?

Navigando nell’Incertezza dell’Innovazione

In questi giorni mi sto confrontando con i tre soci di un’azienda che sta attraversando un periodo di difficoltà. Il board ha vagliato una serie di ipotesi di differenziazione del business ma non sanno quale investimento potrà essere quello vincente.

Nel mondo affascinante e spesso imprevedibile degli affari, gli imprenditori si trovano a fronteggiare il rischio intrinseco legato all’impossibilità di prevedere con certezza il successo di un’idea imprenditoriale. Mentre l’innovazione è un motore fondamentale per lo sviluppo economico, è anche vero che molte idee, anche brillanti, possono incontrare ostacoli insormontabili. In questo contesto, è cruciale comprendere e gestire il rischio di impresa con saggezza.

L’incapacità di prevedere il successo di un’idea imprenditoriale sottolinea l’importanza di abbracciare l’incertezza come parte integrante del percorso imprenditoriale. Il successo di un’idea dipende da una molteplicità di variabili, molte delle quali sono al di fuori del controllo dell’imprenditore. Il mercato, le tendenze economiche, la concorrenza e i fattori socio-culturali sono solo alcune delle molteplici influenze che possono modellare il destino di un’impresa.

Un elemento chiave nel gestire il rischio è la flessibilità. Gli imprenditori di successo sono capaci di adattarsi alle mutevoli circostanze e di modificare la propria strategia di conseguenza. Questa capacità di adeguamento è fondamentale quando si tratta di rispondere ai feedback del mercato, anticipare i cambiamenti nelle esigenze dei clienti e adattarsi alle nuove sfide emergenti.

Un altro aspetto da considerare è la validazione del concetto. Prima di investire risorse significative, gli imprenditori possono ridurre il rischio effettuando test e ricerche di mercato per verificare la validità della propria idea. Il feedback tempestivo può aiutare a identificare eventuali criticità e a effettuare correzioni prima che siano investite risorse considerevoli.

La diversificazione delle fonti di finanziamento è un ulteriore stratagemma per mitigare il rischio imprenditoriale. Relying su una singola fonte di finanziamento può essere rischioso; diversificare le fonti di investimento può offrire una maggiore stabilità finanziaria e ridurre l’impatto di eventuali insuccessi.

Infine, la resilienza emotiva è essenziale per affrontare il rischio imprenditoriale. Il percorso imprenditoriale è caratterizzato da alti e bassi, e la capacità di gestire lo stress e apprendere dalle sfide è fondamentale per il successo a lungo termine.

In sintesi, mentre il rischio imprenditoriale è inevitabile, gli imprenditori saggi sono coloro che lo comprendono, lo accettano e adottano strategie per mitigarlo. Attraverso la flessibilità, la validazione del concetto, la diversificazione finanziaria e la resilienza emotiva, gli imprenditori possono affrontare l’incertezza con fiducia e prosperare in un ambiente imprenditoriale sempre mutevole.

Voi avete strumenti che vi consentono di calcolare il rischio, simulare scenari, verificare l’impatto a breve, medio e lungo termine di un investimento?

Creare un ambiente di lavoro ideale: le chiavi per trattenere e attrarre talenti

Durante una discussione con un imprenditore, è uscito il tema del turnover aziendale legato “all’umore” dei collaboratori.

In un mondo del lavoro sempre più competitivo, le aziende si trovano ad affrontare la sfida di non solo attrarre talenti giovani e ambiziosi, ma anche di mantenere soddisfatti e motivati i propri dipendenti. Un ambiente di lavoro positivo e stimolante è fondamentale per raggiungere questo obiettivo. Vediamo quali sono le caratteristiche chiave che un’azienda dovrebbe avere per creare un luogo in cui i dipendenti si sentano bene e dove i talenti emergenti desiderino costruire la propria carriera. Sono emersi 6 punti chiave.

Cultura aziendale coinvolgente: una cultura aziendale forte e positiva è il cuore di un ambiente di lavoro soddisfacente. Le aziende che promuovono valori come l’integrità, la collaborazione e l’innovazione creano un senso di appartenenza tra i dipendenti. La trasparenza e la comunicazione aperta sono essenziali per costruire fiducia e coinvolgimento.

Sviluppo professionale: i talenti emergenti sono spinti da una sete di crescita professionale. Le aziende che offrono opportunità di formazione e sviluppo continuo dimostrano un impegno verso la crescita dei propri dipendenti. Programmi di mentorship, corsi di formazione e la possibilità di partecipare a progetti stimolanti sono elementi fondamentali per mantenere alta la motivazione dei collaboratori.

Equilibrio tra lavoro e vita personale: la consapevolezza dell’importanza di un equilibrio tra lavoro e vita personale è sempre più diffusa. Le aziende che implementano politiche flessibili, promuovono il telelavoro e incoraggiano la gestione consapevole del tempo dimostrano attenzione al benessere dei propri dipendenti, creando un ambiente in cui possono prosperare professionalmente e personalmente.

Riconoscimento e ricompense: l’apprezzamento del lavoro svolto è fondamentale per mantenere alta la motivazione. Aziende che implementano sistemi di riconoscimento, premi e incentivi creano un ambiente in cui i dipendenti si sentono valorizzati e incentivati a dare il massimo.

Ambiente fisico e tecnologico moderno: un ambiente di lavoro moderno, dotato delle ultime tecnologie e infrastrutture ergonomiche, mostra un impegno verso l’innovazione e la qualità. Questo non solo rende il lavoro più efficiente ma mostra anche alle nuove generazioni che l’azienda è all’avanguardia e pronta ad abbracciare il futuro.

Diversità e Inclusione: un ambiente di lavoro che abbraccia la diversità e promuove l’inclusione crea un terreno fertile per idee creative e prospettive variegate. Le aziende che investono nell’equità di genere, nell’uguaglianza e nell’ambiente di lavoro inclusivo attraggono talenti che cercano un luogo in cui sentirsi accettati e apprezzati.

In conclusione, le aziende che integrano queste caratteristiche nel loro DNA sono più propense a trattenere i propri dipendenti e ad attirare nuovi talenti. Offrendo un ambiente di lavoro coinvolgente, incentrato sullo sviluppo professionale e il benessere, le aziende possono emergere come leader del settore e creare un circolo virtuoso di successo.

Costruire un’azienda così richiede tempo, energie, investimenti, strumenti, visione, cultura e coraggio.

Come Scegliere un Consulente di Organizzazione Aziendale (seconda puntata)

Un consulente deve saper ascoltare attivamente, comprendendo le preoccupazioni e le idee dei dipendenti per sviluppare soluzioni condivise e sostenibili.

E’ importante utilizzare un approccio metodologico strutturato. Questo può includere la mappatura dei processi, l’analisi SWOT e l’uso di strumenti e tecniche di gestione che consentano di mettere ordine e chiarezza. Grazie alle competenze tecniche aggiornate e conoscenze approfondite nelle aree chiave come la gestione del cambiamento e la gestione delle risorse umane, un buon consulente adatta le sue metodologie alle specifiche esigenze dell’azienda, evitando soluzioni standardizzate che potrebbero non essere efficaci.

La capacità di comunicare chiaramente e in modo efficace è fondamentale. Il consulente deve essere in grado di spiegare concetti complessi in termini comprensibili per tutto il personale dell’azienda: è importante che sia compatibile con la cultura aziendale. Un consulente che comprende e rispetta i valori e la cultura dell’azienda sarà più efficace nel facilitare il cambiamento e l’adozione delle nuove pratiche, anche grazie all’empatia e alla capacità di leadership, creando un ambiente di fiducia e collaborazione all’interno dell’azienda.

Una volta definiti chiaramente gli obiettivi e gli indicatori di performance (KPI) per il progetto entrambe le parti sono in grado di misurare il successo e l’efficacia delle soluzioni implementate. Inoltre, costruire un sistema di monitoraggio continuo e feedback che adatti le strategie e garantisca il raggiungimento degli obiettivi prefissati, permette di mantenere aperta la possibilità di deviazione dalla strategia originaria in funzione del mutamento delle circostanze.

Un punto fondamentale è la capacità di fornire tempistiche realistiche per la realizzazione del progetto di consulenza: troppo spesso, per assecondare le esigenze aziendali, si promettono risultati in tempi non compatibili. Inoltre, occorre dedicare il tempo necessario al progetto senza che ciò si sovrapponga con altri impegni. Per questo è necessario essere flessibili e capaci di adattarsi ai cambiamenti e alle nuove sfide che possono emergere durante il progetto, anticipando i problemi e proponendo soluzioni innovative piuttosto che limitarsi a reagire agli eventi. L’esperienza nel settore specifico dell’azienda può aiutare parecchio perché garantisce una comprensione profonda delle dinamiche e delle sfide specifiche.

Il capitolo referenze e reputazione può spesso essere una lama a doppio taglio: il passaparola da parte di altri clienti è, ancora oggi, un metodo certo, mentre le recensioni possono essere parziali (nessuno metterà mai ciò che è andato male) ma danno comunque una visione delle capacità e dell’approccio.

Capitolo Costi: valuta il costo rispetto ai benefici attesi è importante. Bisogna fare attenzione perché, spesso, un costo iniziale più alto potrebbe essere giustificato da un valore aggiunto maggiore in termini di efficienza e risultati a lungo termine, purchè ci sia una chiara spiegazione dei costi coinvolti, evitando spese nascoste e assicurando una trasparenza totale nel rapporto contrattuale.

Scegliere il giusto consulente di organizzazione aziendale richiede un’attenta valutazione di vari fattori. L’esperienza, le competenze, le referenze, l’approccio metodologico, la capacità di comunicazione, la compatibilità culturale, i risultati misurabili, il costo, le tempistiche, la disponibilità, la flessibilità e l’adattabilità sono tutti criteri fondamentali da considerare. Un consulente che soddisfa questi criteri sarà in grado di supportare efficacemente la tua azienda nel raggiungimento dei suoi obiettivi di crescita e miglioramento.

Come Scegliere un Consulente di Organizzazione Aziendale (prima puntata)

Scegliere un consulente di organizzazione aziendale può essere un passo cruciale per migliorare l’efficienza e la produttività della tua azienda. La scelta del consulente giusto può fare la differenza tra un progetto di successo e uno fallimentare. Dopo la presentazione dei risultati scaturiti dall’analisi dei processi e dall’implementazione delle modifiche, durante il pranzo, un imprenditore mi ha confidato che, ha deciso di affidarsi al nostro team dopo aver sovvertito l’ordine dei criteri che ha sempre utilizzato. Incuriosito, gli ho chiesto come si è mosso.

Ecco che cosa mi ha risposto.

“Solitamente ho 9 punti che analizzo in questo ordine:

  1. Esperienza e Competenza
  2. Referenze e Reputazione
  3. Approccio Metodologico
  4. Risultati Misurabili
  5. Costo e Valore
  6. Tempistiche e Disponibilità
  7. Flessibilità e Adattabilità
  8. Compatibilità Culturale
  9. Capacità di Comunicazione

Questa volta sono partito dal fondo e sono risalito: paradossalmente, il risultato è stato molto migliore sotto tutti i punti di vista. In particolare, questa volta, l’aspetto più preponderante che mi ha convinto è stato il grado elevato di coinvolgimento dei miei collaboratori e la quasi totale mancanza di opposizione da parte loro nei confronti del cambiamento proposto. Il fatto di aver parlato singolarmente con le persone, chiesto quali aspettative e vantaggi si prefigurassero, presentato loro i potenziali benefici, affiancati nell’implementazione di ciò che loro stessi avevano suggerito, ha permesso loro di trasformarsi in attori del cambiamento e non spettatori di qualcosa calato dall’alto.”

Il consulente deve essere in grado di supportare efficacemente l’azienda nel raggiungimento dei suoi obiettivi di crescita e miglioramento.