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Archivio: 23 Aprile 2024

Business model

Durante una consulenza, alla domanda rivolta al board ed all’imprenditore “quale modello di business state usando?”, ho si è stampato sul loro volto un punto di domanda: ho pensato di provare a chiarire qualche aspetto.
Un modello di business è una struttura strategica che descrive il modo in cui un’azienda crea e fornisce valore economico. È un elemento fondamentale per capire come l’azienda intende guadagnare denaro e sostenersi nel lungo termine. Questo modello delinea la logica, le fonti di entrata, i clienti target, i prodotti o servizi e il posizionamento nel mercato.
E’ composto da:
1. Proposta di Valore: è ciò che rende un’azienda unica per i clienti. Descrive il valore distintivo che i prodotti o servizi offrono e come risolvono i problemi o soddisfano i bisogni.
2. Segmenti di Clientela: identificano i gruppi di clienti da servire. Ogni segmento può avere esigenze diverse e comportarsi diversamente, quindi è essenziale comprendere come meglio servirli.
3. Canali di Distribuzione: sono i mezzi con cui l’azienda raggiunge e interagisce con i clienti. Includono negozi, piattaforme online, distributori, agenti, … I canali di distribuzione sono scelti strategicamente in base alle preferenze dei clienti e alle caratteristiche del mercato.
4. Relazioni con i Clienti: delineano l’interazione che l’azienda stabilisce con i clienti (interazioni personali, supporto clienti automatizzato, esperienze self-service). Gestire le relazioni è fondamentale per la soddisfazione del cliente e la fidelizzazione.
5. Fonti di Ricavo: sono i modi per generare entrate, quindi, la vendita di prodotti o servizi, canoni di abbonamento, pubblicità, commissioni, ecc. È importante diversificare per ridurre il rischio e massimizzare il potenziale di guadagno.
6. Struttura dei Costi: sono i costi associati all’operazione dell’azienda. La gestione efficiente dei costi garantisce la redditività dell’azienda.
7. Risorse Chiave: servono per far funzionare il modello di business (risorse finanziarie, umane, tecnologiche, …). Identificare e acquisire risorse chiave è fondamentale per l’efficacia e la sostenibilità del modello di business.
8. Attività Chiave: si tratta delle azioni che l’azienda intraprende per offrire la propria proposta di valore, gestire i rapporti con i clienti e generare profitto. Queste attività possono includere ricerca, produzione, marketing, vendite.
9. Partnerships e Alleanze: sono le collaborazioni strategiche con altre aziende che contribuiscono al valore complessivo dell’impresa. Le partnership possono aiutare a espandere il mercato, ridurre i costi, migliorare la tecnologia e altro ancora.
Un modello di business ben progettato fotografa come un’azienda intende avere successo. È importante che sia flessibile e adattabile alle mutevoli condizioni di mercato e alle esigenze dei clienti. Deve essere regolarmente valutato e aggiornato per assicurare che competitività e sostenibilità nel lungo termine.

Trasportare costa!

Nel mondo frenetico degli affari, ogni risorsa conta. Tra le molte sfide che le aziende devono affrontare, la gestione dei trasporti spesso passa inosservata. Tuttavia, ottimizzare questo aspetto può portare a notevoli risparmi e benefici a lungo termine per le imprese.

Una gestione efficiente dei trasporti si traduce in una riduzione dei costi operativi. L’ottimizzazione delle rotte, ad esempio, consente di ridurre i chilometri percorsi e di conseguenza il consumo di carburante. Inoltre, una migliore pianificazione delle spedizioni riduce i tempi di inattività dei veicoli, ottimizzando l’utilizzo della flotta e riducendo i costi di manutenzione.

La tempestività nelle consegne è cruciale per mantenere la soddisfazione del cliente. Una gestione efficiente dei trasporti consente di pianificare le spedizioni in modo da rispettare i tempi di consegna stabiliti. Ciò si traduce in una maggiore fiducia da parte dei clienti e in una migliore reputazione dell’azienda sul mercato.

Un’altra ragione per cui ottimizzare la gestione dei trasporti è essenziale per le aziende è la riduzione dei rischi. Una pianificazione accurata delle rotte può contribuire a evitare incidenti stradali, ritardi dovuti a condizioni atmosferiche avverse o altre situazioni impreviste che potrebbero compromettere la consegna dei prodotti.

L’ottimizzazione dei trasporti non porta solo benefici economici, ma anche ambientali. Riducendo i chilometri percorsi e il consumo di carburante, le aziende contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale delle proprie attività. Ciò non solo è positivo per l’ambiente, ma può anche migliorare l’immagine pubblica dell’azienda, mostrando un impegno concreto verso la sostenibilità.

Per ottenere i massimi benefici dalla gestione dei trasporti, le aziende possono fare affidamento su tecnologie innovative. Sistemi di tracciamento GPS, software di gestione delle flotte e algoritmi di ottimizzazione delle rotte sono solo alcune delle soluzioni disponibili. Queste tecnologie consentono alle aziende di monitorare e gestire in tempo reale le operazioni di trasporto, migliorando l’efficienza e riducendo i costi.

Investire nella gestione ottimizzata dei trasporti è un passo fondamentale per le aziende che desiderano migliorare la propria competitività sul mercato. Riducendo i costi operativi, migliorando i tempi di consegna, minimizzando i rischi e promuovendo la sostenibilità ambientale, le imprese possono ottenere vantaggi significativi e duraturi. L’adozione di tecnologie innovative è la chiave per massimizzare tali benefici e posizionarsi in modo vantaggioso in un ambiente commerciale sempre più competitivo.

Grazie ad uno dei miei partner ho scoperto come poter rendere efficienti i trasporti e la loro gestione: un investimento vincente per le aziende!

Ecco come puotete fare:

https://www.dream-missus.eu/borse-carichi-e-dream-missus

Il business al femminile

Negli ultimi decenni, il ruolo delle donne nel mondo degli affari è cresciuto in modo significativo, aprendo la strada a una discussione importante sul business al femminile e sulla valorizzazione della leadership femminile nelle aziende. Tuttavia, nonostante i progressi, ci sono ancora sfide da affrontare per garantire un’effettiva equità di genere nei vertici aziendali.

La valorizzazione della leadership femminile è non solo possibile ma anche estremamente vantaggiosa. Le donne portano prospettive differenti, capacità di problem solving e abilità relazionali che arricchiscono l’ambiente lavorativo e possono portare a decisioni più innovative e sostenibili. Tuttavia, le donne imprenditrici e manager affrontano ancora troppe difficoltà nel raggiungere posizioni apicali.

Uno dei principali ostacoli è rappresentato dalla cultura aziendale che talvolta favorisce ancora stereotipi di genere e pregiudizi inconsci. Le donne spesso devono lottare contro il cosiddetto “soffitto di cristallo”, che impedisce loro di raggiungere le posizioni più elevate nonostante le loro competenze e capacità.

L’assunzione delle donne in azienda può essere difficile a causa di ostacoli di genere nei processi di selezione. Le donne possono essere soggette a domande discriminanti durante i colloqui di lavoro o essere valutate in modo diverso rispetto ai loro colleghi maschi: le preoccupazioni legate alla maternità e alla conciliazione tra lavoro e vita familiare possono ancora essere viste come un deterrente per l’assunzione delle donne.

Per promuovere l’equità di genere e valorizzare la leadership femminile, le aziende possono adottare una serie di azioni di sensibilizzazione e formazione. Queste includono programmi di sensibilizzazione sui “Gender bias”, corsi di leadership inclusiva dedicati alle donne. Inoltre, è essenziale implementare politiche aziendali volte a garantire la parità di retribuzione e opportunità di crescita professionale per tutti i dipendenti.

È importante sottolineare che l’equità e l’inclusione non sono solo responsabilità delle donne, ma coinvolgono anche gli uomini, che possono svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e sostenere attivamente le colleghe femminili. Il riconoscimento e la valorizzazione del contributo delle donne migliora l’uso di pratiche lavorative per favorire una maggiore conciliazione tra lavoro e vita personale per tutti i dipendenti: dopo il periodo pandemico, questo fattore è passato al primo posto nelle richieste del personale.

Prendersi cura delle risorse femminili non è solo un’azione etica, ma anche una strategia aziendale intelligente. Investire nel benessere e nello sviluppo professionale porta a una maggiore soddisfazione dei dipendenti, riduce il turnover e migliora le prestazioni complessive dell’azienda.

In conclusione, il business al femminile offre numerose opportunità per migliorare la performance e la cultura aziendale. Valorizzare la leadership femminile, superare gli ostacoli di genere e promuovere equità e inclusione sono obiettivi, oltre che moralmente giusti, anche vantaggiosi per il successo a lungo termine di qualsiasi organizzazione.

il Wi-Fi prende?

C’era una volta, non tanto tempo fa, la pubblicità di XXX con il Wi-Fi che prendeva in tutta la casa. Come tutte le favole, ha un fondo di verità e tante omissioni (non chiamiamole bugie).

Il termine Wi-Fi non ha alcun significato preciso; rappresenta il marchio commerciale utilizzato per indicare una famiglia di protocolli wireless. Le velocità in gioco sono importanti per capire di cosa parliamo. Esistono tre variabili nella nostra connessione internet casalinga: cavi ethernet, Wi-Fi e powerline.

Semplificando molto, possiamo dire che i cavi hanno velocità 1000 (effettivi). Il Wi-Fi, sulla carta, ha velocità di 1800 (è una media, non fatevi ingannare dalle promesse). I powerline hanno una velocità di simile.

Considerate la connessione dal vostro PC, smartphone o console verso la rete come un viaggio che passa da strade, autostrade e strade di campagna. Come potete immaginare la vostra velocità dipenderà dalla strada e dal traffico. Molto spesso il traffico comincia a creare problemi già in casa/ufficio.

Oggi tutti tendono ad usare il Wi-Fi come la soluzione per tutto, senza considerare che la velocità è spesso più bassa ed è condivisa tra tutti gli oggetti collegati. Significa siamo tutti su in fila su una corsia unica: se siamo soli si viaggia bene; se siamo in due si dimezza la velocità e se siamo in dieci la velocità viene decimata. Questo accade anche con i powerline che hanno velocità simile al Wi-Fi, quindi è come avere le stesse corsie, ma non sono influenzati da nessun esterno perchè restano confinati nella vostra rete elettrica.

Con i cavi questo non accade, perché lo switch (la scatola dove si collegano) si incarica di dividere il traffico e ogni cavo è come una corsia personale. Il Wi-Fi per superare la velocità di 100 deve usare almeno due canali. Il secondo canale viene aperto e aggregato solo se non ci sono interferenze.

Morale della della favola: se abitate in un luogo isolato potreste avere un Wi-Fi veloce altrimenti sarà lento (lo dovete condividere con tutti i vostri devices). La soluzione migliore è sempre un compromesso tra tirare i cavi e usare powerline; lasciando il Wi-Fi solo per i devices che si devono spostare per loro natura.

PS: chiaro che i ripetitori Wi-Fi peggiorano la situazione, arriverete più lontano ma sarebbe come aggiungere altre vetture nella vostra già piccola strada.

PPS: utilizzare Wi-Fi di diversi produttori e non ‘sincronizzati’ tra loro porta allo stesso problema di affollamento delle frequenze e pochi benefici.

L’ascolto ha i suoi nemici

In un articolo pubblicato sulla HARVARD BUSINESS REVIEW viene trattato il tema dell’ascolto.

“I nostri risultati supportano le prove esistenti che i manager che ascoltano bene sono percepiti come leader delle persone, generano più fiducia, instillano una maggiore soddisfazione sul lavoro e aumentano la creatività del loro team.  Tuttavia, se l’ascolto è così vantaggioso per i dipendenti e per le organizzazioni, perché non è più diffuso sul posto di lavoro?  Perché la maggior parte dei dipendenti non viene ascoltata nel modo desiderato?  La ricerca mostra che alcune barriere spesso si frappongono:

Perdita di potenza.  La ricerca del nostro team ha dimostrato che alcuni manager potrebbero ritenere che se ascoltano i loro dipendenti verranno considerati deboli.  Ma allo stesso tempo, è stato dimostrato che essere un buon ascoltatore significa guadagnare prestigio.  Quindi sembra che i manager debbano fare un compromesso tra il conseguimento dello status basato sull’intimidazione e il conseguimento dello status basato sull’ammirazione.

 L’ascolto richiede tempo e fatica.  In molti casi, i manager ascoltano i dipendenti sotto pressione o mentre sono distratti da altri pensieri o lavoro.  Quindi ascoltare è una decisione di investimento: i manager devono dedicare il tempo all’ascolto per vedere i benefici futuri.

Paura del cambiamento.  Un ascolto di alta qualità può essere rischioso perché implica entrare nella prospettiva di un oratore senza cercare di esprimere giudizi.  Questo processo potrebbe potenzialmente cambiare gli atteggiamenti e le percezioni dell’ascoltatore.  Abbiamo osservato più volte che quando abbiamo addestrato i manager ad ascoltare veramente, hanno acquisito informazioni cruciali sui loro dipendenti: sono rimasti sbalorditi nell’apprendere quanto poco sapessero della vita delle persone con cui avevano lavorato per molti anni.

 Ad esempio, diversi manager hanno riferito che quando hanno provato ad ascoltare i dipendenti con cui avevano confrontato la scarsa frequenza, hanno appreso che questi dipendenti stavano lottando per sostenere un membro della famiglia (una moglie che muore di cancro, un fratello con disabilità mentale).  Questa consapevolezza ha minacciato gli atteggiamenti e le opinioni dei manager su se stessi – un’esperienza chiamata dissonanza cognitiva che può essere difficile.”

In azienda occorre imparare ad affrontare questi “nemici”.

Sapete come fare?

Covind S.p.A.

“Fabio Genellina è un valido professionista con un ampio background ed una solida preparazione in gestione aziendale. Il Suo supporto ci ha permesso di innovare in ambito operations, con l’implementazione di nuovi flussi e processi, caratterizzati da una maggiore efficienza ed aderenza alle nuove esigenze aziendali e di mercato.”

Dott. Guido Riva