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“Dobbiamo essere più vicini alle persone.” Sicuri che sia sempre la scelta giusta?

Dic 17, 2025 Business

Nel linguaggio aziendale contemporaneo, parole come vicinanza, collaborazione e leadership informale sono diventate quasi dogmi.
Peccato che, molto spesso, vengano tradotte in comportamenti che generano l’effetto opposto: disagio, chiusura e conflitti latenti.

Edward T. Hall ha descritto quattro distanze prossemicheintima, personale, sociale e pubblica — che regolano il modo in cui le persone percepiscono sicurezza, rispetto e ruolo nelle interazioni.

Non è psicologia astratta. È pratica organizzativa quotidiana.

  • La distanza intima non è una leva manageriale: quando viene forzata, produce invasione e perdita di fiducia.
  • La distanza personale è il perimetro minimo del rispetto professionale: senza di essa, ogni feedback diventa un attacco.
  • La distanza sociale è quella dei ruoli, dei processi e delle responsabilità chiare: se manca, nasce confusione.
  • La distanza pubblica serve per comunicare visione, regole e obiettivi comuni: senza, prevalgono interpretazioni personali.

Il punto non è “avvicinarsi” o “allontanarsi”, ma sapere quale distanza è funzionale in quel momento.

Avvicinarsi ai problemi è indispensabile.
Avvicinarsi ai processi è corretto.
Invadere lo spazio delle persone, invece, non migliora né le relazioni né le performance.

Il rispetto delle distanze è una forma concreta di rispetto delle persone.
E senza rispetto, nessun metodo, nessuna leadership e nessun miglioramento continuo possono funzionare davvero.

Nella tua organizzazione, quali distanze vengono più spesso confuse?
Confrontiamoci nei commenti.

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